Fondatore: Maometto (570-632d.C)
Libro sacro: Corano
Luogo di culto: Moschea
Ministro di culto: Imam
Giornata di festa: Venerdì
Giornata di festa: Venerdì
I fedeli dell’Islam si chiamano Musulmani cioè coloro che sono sottomessi (muslin) a Dio (Allah), che ha mandato il suo profeta Maometto.
La parola Araba "ISLAM" significa sottomissione e deriva da "SALAM" che significa PACE. A coloro che sono di lingua araba suggerisce quindi lo stato di pace che si ha nell'affidare la propria vita a Dio.
Per i musulmani la fede Islamica porta pace a coloro che vivono secondo la volontà di Dio.
L'alimentazione
Non possono mangiare carne di maiale ne bere alcolici.Si digiuna durante il mese di RAMADAN.
Il Corano
I Musulmani credono che il Corano sia l'infallibile parola di Dio.Essa fu rivelata al profeta Maometto dall'angelo Gabriele.
La parola Corano significa: “Leggere recitare”. È diviso in 114 capitoli chiamati Sure, ordinati dal più lungo al più corto. Viene letto e studiato nella sua lingua originale: l'arabo.
La Moschea
La parola moschea deriva dal vocabolario spagnolo MEZQUìTA, che a sua volta viene dall'arabo MASJìD e significa "luogo di prostrazione".La moschea è il luogo sacro per i musulmani, dove ci si riunisce per pregare e per meditare, ma anche per discutere e per studiare.
Essa può variare di grandezza e di stile, ma solitamente non mancano un grande cortile, una o più fontane, con locale per le abluzioni, un porticato e una sala per la preghiera.
In quest'ultima c'è il mihrab, una specie di nicchia ricavata nel muro che indica la qìbla, cioè la direzione della Mecca verso cui bisogna rivolgersi per pregare.
Altro elemento importante della moschea è il minareto. Essendo un'alta torre, svetta sulla moschea. Da esso il muezzin chiama alla preghiera, in mancanza di esso l'invito alla preghiera viene rivolto da un tetto, da un muro o dal cortile.
Nella moschea troviamo anche il minbar, o pulpito, posto alla destra del mihràb, dal quale l'imam pronuncia quella che noi chiamiamo predica.
L'imam non è un sacerdote, ma un fedele che conosce bene il CORANO e rappresenta un punto di riferimento spirituale per la sua cultura e saggezza.
Ecco perché è lui che guida la preghiera e pronuncia il sermone, in modo particolarmente solenne il venerdì, giorno sacro dei musulmani.
Prima di entrare nella sala di preghiera ci si lava (le abluzioni, che esprimono la purezza interiore oltre che esteriore), poi, a piedi scalzi e con atteggiamenti composti, si prega.
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